Il bonsai: oltre la pianta un significato particolare
Il bonsai è da sempre associato alla purezza e alla meditazione. In particolare, è una pianta che necessita di cure attenzioni specifiche perché molto sensibile agli sbalzi di temperatura, alla composizione chimica del terreno e all’esposizione alla luce. Ha anche un significato e una simbologia molto particolari. Scopriamo tutti i segreti per prendersi cura al meglio del bonsai.
Il bonsai è una pianta molto particolare, conosciuta prevalentemente le sue piccole dimensioni e le sue forme singolari. Viene considerata uno dei simboli delle tradizioni orientali.
Scopriamo insieme come prenderci cura di questa pianta e la sua simbologia.
L’origine del bonsai
Le origini del bonsai risalgono alla Cina, ma la pianta viene più comunemente associata al Giappone, luogo in cui si è diffusa fino a diventare uno dei principali simboli nella cultura popolare. Infatti, il nome stesso della pianta deriva dal giapponese: bon (vassoio) e sai (piantare / educare). Un nome, una spiegazione: il mantenimento del bonsai è legato a regole molto precise che richiedono un’attenzione particolare da parte di chi decide di coltivarlo.
In Giappone la pianta del bonsai è strettamente legata al concetto di “zen”, quindi alla ricerca di una perfetta sintonia tra l’uomo e la natura. Per questo motivo, quando si parla della coltivazione di questa pianta, si fa riferimento ad una vera e propria forma d’arte.
Il bonsai richiede alcune cure particolari da parte del suo coltivatore, che deve essere in grado di creare un albero in miniatura, potandolo e orientando il tronco e l’inclinazione dei rami. Ci sono diversi stili che possono essere adottati nella potatura della pianta, ognuno di essi contribuisce a rendere unico nel suo genere il bonsai.
Come curare il bonsai
Nonostante esistano diverse specie di bonsai, ci sono alcuni accorgimenti comuni da tenere in considerazione.
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Dove posizionare i bonsai?
Partiamo dal luogo in cui posizionare la pianta. Per quanto riguarda i bonsai di grandi dimensioni, si consiglia di posizionarli all’esterno, in un luogo che sia esposto al sole per circa mezza giornata, al riparo dal vento.
I bonsai più piccoli possono essere tenuti anche in casa, in un luogo riparato dal sole diretto. La temperatura deve mantenersi costante.
Quanto bisogna innaffiare il bonsai?
I bonsai sono molto sensibili alla quantità di acqua che ricevono. È quindi fondamentale capire qual è la quantità adatta alla tipologia di pianta. Per comprenderlo, è necessario prestare attenzione ad alcuni fattori:
- terreno: quando è asciutto o tende a diventare secco procedete ad innaffiare l’albero. Evitate i ristagni d’acqua nei sottovasi o nel vaso stesso;
- terriccio: la giusta miscela dovrebbe essere un misto di akadama (per circa metà della quantità di terra che serve per riempire il vaso), ghiaia fine e terriccio universale (rispettivamente 25% e 25% della quantità totale di terriccio che vi sarà necessario). Se desiderate coltivare il bonsai, ma sapete già che non avrete molto tempo a disposizione per innaffiare la pianta, aumentate la quantità di miscela universale per piante, in questo modo il terriccio tratterrà più acqua proteggendo le radici della pianta dalla siccità.
La concimazione
Quando dovete scegliere il fertilizzante, assicuratevi che siano presenti:
- Azoto – influenza la crescita di foglie e steli;
- Fosforo – favorisce la crescita sana delle radici;
- Potassio – migliora lo sviluppo dei boccioli e dei fiori.
I bonsai da esterno andrebbero concimati o in primavera o a metà autunno, mentre quelli da interno non richiedono una stagione in particolare.
Rinvaso
La frequenza del rinvaso dipende molto dalle dimensioni del contenitore in cui è piantato il bonsai: gli alberi a crescita rapida hanno bisogno di essere rinvasati ogni due anni. Dopo il rinvaso, non dovete concimare la pianta per almeno un mese, altrimenti rischiate di esporla a infezioni o attacchi da parte di funghi.
Prestate attenzione anche alla lunghezza e alle dimensioni delle radici: quando circondano il sistema radicale rendendolo troppo compatto, è necessario un rinvaso.
Quali vasi utilizzare?
Gli alberi ancora giovani vanno piantati in vasi grandi, per lasciare alle radici lo spazio necessario per svilupparsi. I bonsai più maturi possono essere inseriti anche in vasi più piccoli, dal momento che il loro sistema radicale si è già sviluppato totalmente. In generale, vi consigliamo di prediligere vasi con una larghezza che sia circa ⅔ l’altezza dell’albero, mentre la profondità del contenitore dovrebbe essere di una o due volte lo spessore della base del tronco.
Attenzione ai parassiti
Siate molto attenti anche ai segnali che la pianta manifesta in caso di attacco di funghi o parassiti. Ad esempio, se le foglie ingialliscono e cadono, vuol dire che la pianta ha bisogno di acqua. Quando invece ingialliscono e muoiono, vuol dire che il terreno della pianta è eccessivamente umido. I bonsai sono anche soggetti ad afidi, acari, cocciniglie, bruchi e formiche: abbiamo parlato di come contrastare questi parassiti qui.
La simbologia legata al bonsai
Tra i primi significati che possiamo analizzare, troviamo il concetto di vita: gli alberi sono elementi mutevoli che cambiano quotidianamente. Il bonsai simboleggia la forza della natura, l’evoluzione e la vita stessa che muta.
Di fatto, l’arte stessa della coltivazione è legata alla simbologia del bonsai e nello specifico all’equilibrio, all’armonia, alla semplicità e al tempo. Si tratta di una pianta perfetta anche da regalare ad amici e parenti, ideale per le persone pazienti e creative.